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 FRATTURE DELLA SPALLA

  1. Di cosa si tratta?

I traumi della spalla sono molto comuni. Le fratture della clavicola o dell’omero prossimale possono essere causate da un colpo diretto: da caduta, collisione o incidente automobilistico. La frattura della scapola non è un evento frequente poiché questa struttura è protetta dal petto e dai muscoli circostanti. Di conseguenza, le fratture della scapola sono solitamente causate da un trauma ad alta energia, ad esempio un incidente automobilistico ad alta velocità.

 

  1. Come influenza la mia vita quotidiana?

Ad influenzare la vita quotidiana sono i gravi sintomi correlati ai diversi tipi di frattura. Ci sono sintomi generali quali il dolore, gonfiore e lividi, impotenza funzionale, deformità. Altri sintomi sono invece specifici per i diversi tipi di frattura. Frattura della clavicola: Gonfiore della zona della clavicola, presenza di “bump”,  ROM della spalla limitato. Frattura prossimale di omero: Spalla molto gonfia, movimento molto limitato della spalla, dolore intenso, vasto ematoma. Frattura della scapola: Dolore, gonfiore, gravi lesioni sulla spina della scapola. Frattura-lussazione dell’ articolazione acromioclaveare: Dolore sulla parte superiore della spalla, presenza di una prominenza dulla parte superiore della spalla. Lussazione della spalla: Presenza di sporgenza della parte anteriore della spalla, incapacità di muovere il braccio, braccio ruotato verso l’esterno, sensazione di “braccio morto”.

  1. Esistono trattamenti conservativi?

La maggior parte delle fratture della spalla può essere trattata senza intervento chirurgico. Il trattamento prevede l’immobilizzazione con un tutore, ghiaccio e farmaci che possono sedare il dolore. Non è più possibile attuare un trattamento conservativo e si deve quindi ricorrere ad un’ opzione chirurgia quando c’è una frattura scomposta od esposta.

  1. È necessario l’intervento chirurgico?

L’intervento chirurgico si rende necessario per fratture esposte o scomposte. Il trattamento cruento si avvale di una chirurgia “open” durante la quale si riduce la frattura rimettendo i frammenti ossei in sede liberandoli dai tessuti molli che possono frapporsi trai due monconi di frattura e si fissa l’osso ridotto con placche e viti. Particolari tipi di fratture della porzione prossimale dell’omero possono essere trattati con chiodi endomidollari o con sostituzioni protesiche.