DEFORMITÀ DEGLI ARTI INFERIORI (GINOCCHIO VALGO, VARO O RECURVATO)
Le deformità dell’asse di carico della gamba sono particolarmente evidenti al ginocchio, fulcro centrale dell’arto inferiore. L’asse di carico origina dal centro della testa del femore e termina al centro della caviglia, e in condizioni normali passa a livello del centro del ginocchio, in corrispondenza delle apofisi spinose del piatto tibiale. Numerosi fattori, congeniti o acquisiti possono influenzare la posizione di questo asse, spostandolo lateralmente (condizione di valgismo) o medialmente (varismo). Tali deformità possono originare dell’asse proprio delle ossa (femore, tibia, o entrambi) oppure da accentuati difetti cartilaginei del compartimento mediale o laterale del ginocchio, dovuti principalmente ad una scorretta deambulazione.
Il concentrarsi del carico su un singolo compartimento del ginocchio, quindi la distribuzione ineguale dei carichi fra porzione mediale e laterale, comporta un accelerato processo degenerativo della cartilagine di quel compartimento, nonché un possibile sovraccarico dell’osso subcondrale. Questo quadro può esitare in una condropatia del ginocchio, che comporta dolore importante, limitazione delle attività, soprattutto in pazienti giovani.
In alcuni casi, laddove la deformità è lieve e correggibile, si può utilizzare un plantare con punto d’angolo postero interno (nel ginocchio valgo) o postero-esterno (nel ginocchio varo), che correggano l’asse meccanico, a partire dalla pianta del piede.
L’intervento si rende necessario quando la deformità è tale da non poter essere corretta con ortesi, e soprattutto con lo scopo di evitare una degenerazione cartilaginea precoce in pazienti giovani. Il tipo di intervento che viene effettuato può interessare il femore o la tibia e consiste in una osteotomia a cuneo, che consenta l’apertura (osteotomia di addizione o a cuneo aperto) o chiusura (osteotomia di sottrazione o a cuneo chiuso) dell’osso in regione metafisaria. Questo intervento permette di correggere in maniera efficace e definitiva l’asse dell’osso che risulta malformato, prevenendo in tal modo il sovraccarico mediale o laterale.