Sindrome del Tunnel Carpale

INSTABILITA’ DI GOMITO
12 gennaio 2018
Dito a Scatto
12 gennaio 2018

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

  1. Di cosa si tratta?

La sindrome del tunnel carpale (STC) è una neuropatia periferica che consiste nella compressione del nervo mediano a livello del polso, nel canale carpale. Questo è una struttura caratterizzata da 3 pareti ossee, dure, e da un tetto fibroso, molle. All’interno del canale del carpo passano i 9 tendini flessori che dall’avambraccio raggiungono le dita, e il nervo mediano. La STC avviene quando un vi è un aumento della pressione sul nervo mediano all’interno del canale del carpo, causandone sofferenza. Le cause possono essere molteplici, le più comuni sono il rigonfiamento dei tendini flessori dovuti a infiammazione, condizione chiamata “tenosinovite”, dislocazioni articolari, fratture malconsolidate, artriti; raramente vi possono essere delle formazioni (anche neoplasie) che occupano spazio nel canale e comprimono il nervo. Molte condizioni possono concorrere alla formazione della STC: squilibri ormonali (patologie tiroidee, diabete), gravidanza, patologie reumatiche.

  1. Come influenza la mia vita quotidiana?

La STC è una condizione estremamente frequente, colpisce infatti quasi il 10{5d7bbbd852f2368457baf8f471d39d55cd6c85bad53171298f82f9ab99eb9024} della popolazione con un picco nel sesso femminile nell’età post-menopausale. La sintomatologia è classicamente caratterizzata da formicolio e diminuzione di sensibilità localizzata alle prime tre dita (pollice, indice e medio), cui si associa spesso dolore, sensazione di scosse elettriche (disestesie), e negli stati più avanzati, difficoltà a tenere oggetti in mano. Questi sintomi sono presenti anche la notte, disturbando il sonno. La sofferenza del nervo mediano dovuta alla STC tende a peggiorare nel tempo, nei casi più gravi si arriva alla perdita permanente della sensibilità delle prime tre dita. La diagnosi è innanzitutto clinica, ma si avvale della collaborazione del neurologo che effettuerà l’esame elettromiografico, volto a studiare con precisione la conduzione del nervo.

  1. Esistono trattamenti conservativi?

La prima linea di trattamento, nei casi iniziali e lievi è conservativa. Consiste nel riposo, nell’indossare un tutore di polso, nell’assumere una terapia farmacologica antinfiammatoria e terapia fisica (tecarterapia, laserterapia ecc..) allo scopo di immobilizzare il polso in una posizione che riduca la pressione sul nervo mediano e spegnere l’infiammazione dei tendini alla base della STC.

  1. È necessario l’intervento chirurgico?

Per la maggior parte dei pazienti che hanno la STC è necessario l’intervento chirurgico di neurolisi. Questo consiste nella sezione chirurgica del tetto fibroso del canale del carpo a livello del palmo della mano al fine di diminuire la compressione sul nervo e di esplorare le strutture anatomiche. Pur essendo un intervento chirurgico delicato su un nervo, è possibile effettuarlo in ambulatorio chirurgico con la sola anestesia locale. Questo permette di snellire molto la procedura, non richiedendo un ricovero con posto letto e completando l’iter dell’intervento nell’arco di una mattina. Nel periodo post-operatorio sarà necessario indossare una medicazione o un tutore per almeno 15 giorni e astenersi dagli sforzi manuali per almeno 30 giorni. La terapia riabilitativa fornisce un valido aiuto nella ripresa ottimale della manualità.