ALTERAZIONE DELLA DEAMBULAZIONE
1.Di cosa si tratta?
La zoppia, conosciuta anche come “claudicazione”, descrive un quadro alterato del cammino soprattutto del ritmo dell’appoggio, delle lunghezze e della rapidità dei movimenti. Lo schema del passo presenta una prima fase in cui entrambi gli arti poggiano sul terreno e una seconda fase in cui inizia la deambulazione su un arto e successivamente sull’altro. Si configurano diversi tipi di zoppia: zoppia di fuga (in cui la fase di appoggio da un lato è più breve che dall’altro), andatura anserina (dovuta ad insufficienza dei muscoli glutei, con abbassamento dell’anca opposta ed inclinazione del tronco verso il lato leso), andatura spastica (andatura rigida, con trascinamento del piede, legata a danno del I motoneurone), deambulazione atassica (andatura a base allargata caratterizzata da continue oscillazioni e perdita di equilibrio), andatura propulsiva (deambulazione con flessione del tronco in avanti), deambulazione con caduta del tronco (ipsilaterale al lato più corto, per differente lunghezza degli arti superiore a 1,5 cm), deambulazione steppante o equina (dovuta al piede cadente per deficit della dorsiflessione, tipicamente da lesione nervo sciatico popliteo esterno) e claudicatio intermittens.
2.Come influenza la mia vita quotidiana?
Solitamente, la deambulazione fisiologica è un’azione spontanea e ciclica non percepita soggettivamente nella sua dinamica. L’insorgenza di un dolore, invece, determina molto spesso l’alterazione di una delle fasi del passo, che viene attivamente percepita dall’individuo. Si tratta perciò, di un dolore durante la deambulazione, che termina col riposo. Soprattutto in ambito pediatrico, si può associare a segni della colonna vertebrale, quali dolore, rigidità, o scoliosi. La zoppia risulta importante quando si associa ad una differenza significativa nella lunghezza degli arti, rendendo difficile e doloroso la deambulazione e la corsa. L’alterata deambulazione può determinare, inoltre, episodi di cadute, con possibili lesioni di segmenti ossei a vario livello.
3.Esistono trattamenti conservativi?
Poiché le cause di zoppia possono essere molteplici, di natura neurologica, ossea, muscolare o articolare, il tipo di trattamento varierà in base all’eziologia ed alla gravità del quadro clinico. Nella maggior parte dei casi, il trattamento iniziale è di tipo conservativo. È di particolare importanza praticare ginnastica posturale, associata a riabilitazione neuromotoria dello schema del passo e ginnastica propriocettiva. In aggiunta, può essere associata terapia farmacologica con FANS per il controllo del dolore. In caso di eterometria degli arti inferiori quale causa di zoppia, è consigliabile prescrivere un rialzo all’interno o all’esterno delle scarpe, per migliorare la capacità del paziente di camminare o correre, ed alleviare eventuale dolore alla schiena causato da discrepanza della lunghezza degli arti.
4.È necessario l’intervento chirurgico?
Può essere necessario ricorrere ad intervento chirurgico, in seguito a fallimento del trattamento conservativo o per la correzione di una causa specifica. In bambini con zoppia dovuta a significativa eterometria degli arti inferiori, l’intervento chirurgico può essere realizzato per rallentare o fermare la crescita dell’arto più lungo, abbassare l’arto più lungo o allungare l’arto più corto, in maniera tale da rendere le gambe della stessa lunghezza.